
Conversione di San Paolo (Caravaggio)
La “Conversione di San Paolo” fu dipinta nel 1601 e rappresenta la folgorazione di Saulo sulla via di Damasco, evento che segna la sua trasformazione in San Paolo, l’apostolo delle genti. Nella tela il cavallo, imponente e realistico, domina la scena, mentre Saulo è riverso a terra, con le braccia aperte in un gesto di resa totale.
La figura del santo è illuminata da una luce divina che piove dall’alto, simbolo della grazia che lo investe. Il dipinto si distingue per il potente uso del chiaroscuro: le tonalità scure dello sfondo creano un contrasto netto con la luce che evidenzia il corpo di Saulo, mettendone in risalto la vulnerabilità e il suo momento di epifania. Il volto del futuro apostolo è colmo di stupore e turbamento, catturando l’intensità emotiva della sua conversione. Il cavallo, reso con grande realismo, appare fermo, quasi consapevole della sacralità del momento, mentre il servo vicino sembra ignaro del miracolo in atto. L’assenza di riferimenti architettonici o paesaggistici sottolinea l’universalità dell’episodio, rendendolo accessibile a ogni spettatore.