
Coro del Bramante
Il coro, realizzato da Donato Bramante, è un esempio straordinario dell’architettura rinascimentale italiana. Commissionato nel 1505 da Papa Giulio II, questo intervento rappresenta una delle prime opere romane del celebre architetto, segnando un passaggio fondamentale nella sua carriera e nella storia dell’arte italiana. Bramante, noto per il rigore prospettico e il profondo senso dell’equilibrio, concepisce il coro come uno spazio di grande armonia e proporzione.
L’architetto si ispira ai principi classici dell’antichità, reinterpretandoli con una sensibilità moderna che esalta la luminosità e la semplicità delle forme. L’utilizzo di linee pulite e geometrie essenziali crea un ambiente raccolto e solenne. Il coro si distingue per la sua pianta semicircolare, caratterizzata da un abside decorata con elementi architettonici raffinati. Le paraste scanalate e i capitelli ionici conferiscono un senso di ordine, mentre le finestre strombate permettono alla luce naturale di filtrare delicatamente, creando un gioco di chiaroscuri che arricchisce lo spazio. Il soffitto, con la sua sobria eleganza, completa l’insieme, enfatizzando la verticalità dell’ambiente.
L’altare maggiore è perfettamente integrato nella struttura del coro. Il coro di Santa Maria del Popolo è anche un importante punto di riferimento per l’architettura successiva: l’approccio innovativo di Bramante, basato sulla semplicità e sulla chiarezza formale, influenzerà profondamente il linguaggio architettonico del Rinascimento romano e dell’intera Europa, costituendosi come modello di perfetta sintesi tra elementi classici e moderni.